
Qual è l’impugnatura corretta?
La corretta impugnatura prevede l’utilizzo di tre dita: pollice, indice e medio. La presa dei tre polpastrelli, ciascuno su un lato differente, va posta a due centimetri dalla punta della matita. L’impugnatura deve essere rilassata, non devono presentarsi archetti di tensione sulle dita e avvicinamenti delle dita alla punta. La definizione di corretta impugnatura sembra facile da eseguire, il problema, infatti, è mantenerla!
Spesso vediamo bambini che iniziano a disegnare o a scrivere in maniera composta e dopo poco tempo assumono posture sbagliate e si avvicinano sempre di più al foglio.
L’assunzione di posizioni anomale dipende in gran parte dall’impugnatura. Quelle a “pollice in avanti”, “a morso”, “a pollice interno” sono tutte sbagliate, poichè l’errato posizionamento delle dita copre la lettura delle parole riportate sul foglio.
Quando i bambini non vedono quello che disegnano o scrivono, spostano il foglio lateralmente, diminuiscono la distanza dal piano di lavoro e inclinano la testa. Se questi adattamenti persistono a lungo, probabilmente, il bambino svilupperà problemi posturali e visivi.
In che modo visione e impugnatura sono collegate tra loro?
Se l’impugnatura è corretta, quello che viene riportato sul foglio è ben visibile; pertanto viene mantenuta la distanza di Harmon dal piano di lavoro , cioè la distanza che dal gomito va alla prima falange del dito medio. Tutto ciò permette il corretto parallelismo tra occhi e piano di lavoro, una visione binoculare integra, richieste di convergenza e accomodazione equilibrate e una corretta messa a fuoco di entrambi gli occhi. Se l’impugnatura è sbagliata si verifica l’esatto contrario, ovvero affaticamento visivo e probabile insorgenza di anisometropie (differenti difetti visivi fra i due occhi)
Ottica Toffoli vi aspetta per ulteriori chiarimenti ed eventuali esercizi di training per una corretta impugnatura per i vostri bimbi.